PITTONI GIOVAN PIETRO
Vera, & fondamentale delineatione della reggia città di Buda con la sincera dichiaratione delli luoghi principali, che in essa vi sono.
Date: Venice,1685
Buda
Cod 2850
Subject: Buda
2.000,00 €
Copper engraving, mm 286x452 (engraved area) on sheet mm 450x610, with watermark “tre mezze lune”. Dedicated (under the engraving): All’Illustriss. & Eccell. Sig. Vettor Corrado, dignissimo Procurator di S. Marco. Signed: Humiliss. Devotiss. & Obligatiss. Ser. Gio:Pietro Pittoni. At bottom: Venuta ultimamente dal Campo sotto Buda in order to witness the reality of the described military scenes. It bear salso Leonardo Pittoni’ address: Si vende In Venetia da Leonardo Pittoni al Ponte de’ Beretteri sotto il Portico all’Insegna della Speranza.
This very rare broadsheet illustrates Buda’s siege in 1684 by the imperial troops after the defeat of the turcs in front of Vienna.
Very good condition, full margins.
Questa rara incisione d’occasione raffigura l’assedio di Buda del 1684 da parte delle truppe imperiali durante la controffensiva che seguì al fallito assedio di Vienna del 1683 da parte dei turchi.
Si raffigura l’esercito imperiale disposto attorno alla città raffigurata in modo simbolico dalla cinta muraria e da pochi edifici principali. Una ampia legenda è riportata sotto alla stampa con 47 numeri arabi e lettere A-D. Le truppe delle Lega Santa, formata a seguito dello scampato pericolo, a cui partecipava anche la Serenissima, entrarono il 30 giugno nella città di Pest, che poco prima era stata incendiata dai turchi. Dopo che l'armata di Vác aveva riattraversato il Danubio, iniziò, con 34.000 uomini l'assedio di Buda, che era difesa da circa 10.000 turchi con 200 bocche da fuoco, sottoponendo la fortezza a cannoneggiamento. Il 19 luglio le truppe imperiali riuscirono a prendere la parte bassa della città ma poiché le truppe disponibili al momento per occuparla erano poche, il Feldmaresciallo Rüdiger fece appiccare fuoco alle case. Tutti gli attacchi furono respinti dai difensori. All'inizio di settembre il numero dei soldati in grado di combattere era sceso da 34.000 a 12.000 ed inoltre il morale degli assedianti non era il migliore. Solo l'11 settembre, allorché un altro corpo d'armata imperiale giunse in aiuto agli assedianti, questi acquistarono nuovo slancio. Ma il 22 settembre giunse anche un esercito turco di rinforzo agli assediati, che a sua volta passò all'attacco. Questo poté sì essere respinto dagli imperiali, ma l'armata turca di soccorso non poté essere decisamente sconfitta.
Le continue azioni di disturbo da parte dell'esercito di soccorso turco e le frequenti sortite degli assediati logorarono infine gli assedianti ed inoltre il feldmaresciallo Ernst Rüdiger dovette essere sostituito. Per tutti questi motivi e per il sopraggiunto cattivo tempo del mese di ottobre, si decise di soprassedere all'assedio e dopo 109 giorni l'armata imperiale si ritirò. Le sortite nemiche, la dissenteria e le epidemie di febbre, gli errori tattici stessi assottigliarono di oltre la metà la forza combattente dell'esercito imperiale. Gli alleati cristiani dopo questa fallita impresa lamentarono perdite di circa 23.000 uomini.
Buda verrà comunque conquistata due anni dopo.
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