ALPINUS PROSPERUS

De plantis Aegypti liber ... Accessit etiam Alpini de Balsamo liber.
Data: Venezia ,F. De Franceschi Senese,1592
Cod. 9797
Materia: botanica
4.400,00 €
In 4° (mm 225x160). Due parti in un volume, carte n.n 8, carte num. 80 (ma 84), carte n.n. 8. Marca editoriale a entrambi i frontespizi, raffinati capolettera, testatine e finalini incisi in legno, 50 rimarchevoli tavole silografiche nel testo a piena pagina di piante e semplici. Piena pergamena floscia coeva, titolo manoscritto al dorso. Prima edizione. Importante trattato sulla flora egiziana, di grande successo e ampia diffusione, celebre lavoro scientifico di Alpini, medico e botanico veneto (1553 – 1617), prefetto dell’orto botanico di Padova e titolare della cattedra di Ostensione dei semplici (l’odierna farmacologia). Il prevalente interesse scientifico del medico di Marostica fu sicuramente la botanica e colse l’occasione di studiarne i segreti nei tre anni trascorsi a seguito del console veneziano Giorgio Emo al Cairo, (essendo il suo medico personale), professore e direttore dell’Orto Botanico presso l’università di Padova. L’A. dedusse il concetto di differenza sessuale nelle piante, che in seguito fu adottato come fondamento dal sistema di classificazione scientifica di Linneo. Egli comprese che le palme da dattero femminili non portavano il frutto a meno che non ci fosse un mescolamento tra i rami maschili e femminili o, come generalmente avviene, a meno che la polverina prodotta dai fiori maschili non fosse cosparsa sui fiori femminili. (tav. carta 28). Nell’opera è contenuta la prima illustrazione europea della pianta del caffè (vedi Hünersdorff) dalla carta 25 (De Calaf seu Ban) alla 28. Come riporta Alpini “ vidi nel giardino di Halybei il turco un albero… da cui si ricavano questi semi, li molto comuni chiamati Ban o Bon; da questi gli arabi ed egiziani preparano un decotto che bevono al posto del vino, venduto nei bars come lo è il vino da noi e viene chiamato “Caova”. Questi semi sono importati dalla penisola Araba… (la tav. alla carta 25 v). La seconda opera (prima edizione 1591) è uno dei più antichi trattati sulle piante balsamiche. Secondo Sprengel il balsamo qui principalmente trattato è la specie Amyris (una varietà di sandalo), si dice che il Bartolini l’abbia visto nel giardino di Alpini dove vegetò e fiorì per anni, questa meravigliosa pianta ha proprietà antisettiche e balsamiche, viene rappresentato nella tavola alla carta 78. Bell’esemplare, piccolo restauro alla terza carta non num. con l’indice, piccola mancanza al taglio inf. della pergamena al piatto anteriore, che per altro è in ottime condizioni; presenta minime ossidazioni marginali, lieve alone all’angolo inf. all’inizio del tomo ed alla fine un po’ accentuato; piccolo camminamento di tarlo a cinque pagg. al margine sup. interno, lieve mancanza dell’ang. inf. di pag. 45. Edit 16, CNCE 1244. BM-STC Italian 20. Adams A 803. IA 103.853. Ibrahim-Hilmy I, 32. Gay 1678. Wellcome I, 233. Durling 179. Nissen 20. Pritzel 111. Mueller 5 (& plate I). Hünersdorff I, 29-32. Codice articolo 44797.

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