EUCLIDES
EUCLIDIS MEGARENSIS MATHEMATICI CLARISSIMI ELEMENTORUM GEOMETRICORUM. LIB. XV. Cum Expositione Theonis in Priores XIII à Bartholomaeo Veneto latinitate Donata, Campani in Omnes, et Hypsiclis Alexandrini in duos postremos. His adiecta sunt Phaenomena, Catoptrica et Optica, deinde Protheoria Marini & Data, Postremum vero, Opusculum de Levi et Ponderoso, hactenus non visum, eiusdem autoris.
Data: Basilea,Johannes Hervagius ,1537
Cod 14715
Materia: matematica
5.000,00 €
In folio (mm 295x195); Pagg. (8), 587, (1 con marca editoriale) aa-zz8, A-Z8, Aa-Cc8; solida pergamena rigida seicentesca con titolo impresso e piccoli fregi in oro al dorso, tagli marezzati.
Impresa editoriale al titolo ed in fine, iniziali ornate da eleganti incisioni su legno a motivi fitomorfi ad ogni paragrafo, e grandi vignette alcune parlanti con diciture, ad ogni capitolo; numerosi diagrammi nel testo.
Bell'esemplare su carta vergellata. Forellini al frontespizio in corrispondenza della nota cassata a inchiostro bruno. Aloni all’angolo superiore esterno e nel margine esterno a poche pagine iniziali, cinque note di possesso cassate al frontespizio, di cui una con evidente antico restauro, ex libris al contropiatto con impresa nobiliare “Ballati Bonaffini di S. Giuseppe dell’Olmo”, fioriture, alone in basso alla piega centrale per quasi tutto il tomo, una macchia brunaalla pergamena del piatto anteriore.
Importante prima edizione di Basilea che riunisce per la prima volta tutti i testi euclidei; gli Elementi Euclidei sono stati tradotti e interpretati da autori e lingue diverse per secoli, comprendendo il problema di tradurre un lessico matematico in latino, da altre lingue, come quella del Campano, esemplata da una traduzione araba, che cercò di restituire al testo un significato matematico coerente, colmando lacune e servendosi però di fonti medievali contemporanee. La traduzione del filologo Zamberti a sua volta tradotta direttamente dal greco, ebbe lo scopo di rendere l’eloquio, la sintassi e il lessico fedeli al manoscritto di Teone, rendendola più pura dai barbarismi. Gli obiettivi e le scelte del filologo sono chiariti nelle sostanziose dediche che premette, oltre che al testo nel suo complesso, agli Elementi di Ipsicle di Alessandria, ai Phaenomena , agli Specularia, alla Perspectiva, all’introduzione del filosofo Marino, allievo di Proclo, ai Data e alla recensione dei Data di Pappo. E’ presente inoltre l’introduzione di Melantone molte volte mancante poiché censurata. L’opera come dicevamo comprende tutto il corpus euclideo: gli Elementa, Phaenomena, Catoptrica, Data, e l’Opusculum De levi et ponderoso, che appare qui per la prima volta; al momento della pubblicazione fu infatti consegnato ad Hervagius un frammento del ''De levi et Ponderoso'', come porzione a tutti gli effetti delle opere euclidee. Nel 1900 Curtze, trovò a Dresda il manoscritto ''Liber Euclidis de gravi et levi et de comparatione corporum ad invecem'' e lo pubblicò. Si tratta della stessa opera espressa in modo differente: spiega con metodi geometrici la caduta dei corpi in movimento, e costituisce la più precisa esposizione della dinamica aristotelica e del moto dei corpi
Steck III.33; Stillwell (in the Physics section for the De levi et ponderoso); Thomas-Stanford 9.
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