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CAMOCIO GIOVANNI FRANCESCO

Il vero ordine delle due potenze armate Christiana, et Turcha nel modo si appresentorno alla loro battaglia fatta sotto li 7. Ottobrio 1571
Data: Venezia,1571
Lepanto
P4150028
Materia: cartografia
4.200,00 €
Incisione in rame a bulino, ben impressa ed eseguita su carta vergata senza filigrana, mm 238x175. Rara stampa d’occasione eseguita a seguito della vittoria navale a cui i Veneziani avevano fortemente contribuito e a cui fu data straordinaria eco. Raffigura in modo suggestivo i due schieramenti che si fronteggiano con le indicazioni dei nomi dei comandanti delle navi riportati accanto all’imbarcazione. L’opera fa parte della celebre opera “Isole famose, porti, fortezze, e terre marittime sottoposte alla Ser.ma Sig.ria di Venetia, ad altri Principi Christiani, et al Sig.or Turco, novamente poste in luce”, raccolta di carte di piccolo formato, originariamente pubblicate sciolte. La celebre battaglia navale si svolse di fronte a Lepanto, all’estremità occidentale del Golfo di Patrasso e vide coinvolte la flotta turca e quella della Sacra Alleanza. La vittoria contro le armate turche ne fermò l’avanzata in Europa, proteggendo Roma dall’invasione. L’evento per l’epoca fu davvero rilevante e clamoroso, suscitando l’interesse anche di molti artisti. Diverse sono le interpretazioni del soggetto in Venezia, dovute tutte a mercanti, incisori e cartografi quali Nelli, Zenoi, Bertelli, Rota e Camocio stesso, del quale sono conosciute altre due rappresentazioni differenti del tema. Egli nacque nella prima metà del secolo XVI, probabilmente ad Asolo dove è ampiamente documentata la presenza della famiglia Camosio, di origine piemontese. L’attività principale di Camocio, proprietario della libreria “Al segno della Piramide” a San Lio in Merceria, era la vendita di stampe ed incisioni, riproduzioni calcografiche di importanti opere d’arte e carte geografiche, mentre la sua attività di editore di libri risulta frammentaria e dilazionata nel tempo. Camocio fu uno tra i più grandi editori di carte geografiche del XVI secolo, tutte prodotte in un laboratorio calcografico sicuramente di sua proprietà. È molto difficile stabilire con precisione quante carte e raccolte sia riuscito a produrre e a stampare, a causa della facilità con cui, nel corso del tempo, si falsificavano i nomi degli autori, degli editori, e si cambiavano le date di stampa. Si suppone che Camocio sia morto attorno al 1575, perché dopo questa data non si hanno più notizie della sua attività. In questo periodo, inoltre, si diffuse una grave pestilenza e si può pensare che egli stesso ne sia stato vittima. Buon esemplare rifilato alla matrice del rame, come si frequente, traccia di carta di supporto e colla al verso.

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