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D’ANVILLE, JEAN BAPTISTE BOURGUIGNON

Carte Generale Du Thibet ou Bout-Tan Et Des Pays De Kashgar Et Hami Dressee Sur Les Cartes Et Memoires Des RR PP Jesuits De La Chine . . .
Data: Parigi,1733 - 1737
Cina
Soggetto: Cina
1.400,00 €
Incisione in rame, mm 460x590, dipinta a mano. Si tratta della prima carta europea del Tibet, datata 1733 ma proveniente dal Nouvel atlas de la Chine, de la Tartarie chinoise, et du Thibet pubblicato a Den Hague da H. Scheurleer nel 1737. La carta è di assoluta novità cartografica e descrive il Tibet per la prima volta con dovizie di particolari. Gran parte dell'interno è intitolato "Gobi ou Desert De Sable" e diversi fiumi sono mostrati "persi" nelle sabbie. Numerosi sono i toponimi del territorio montuoso che circonda il deserto. Un busto ritratto del Dalai Lama è presente nel cartiglio che raffigura anche un monaco e dei bruciatori di incenso. Jean Baptiste Bourguignon d'Anville (1697-1782) fu uno dei principali geografi francesi e compilò oltre 200 mappe. Questa mappa è tratta dalla sua opera più importante, Nouvel Atlas de la Chine, pubblicata all'Aia nel 1737. L'atlante di D'Anville fu la principale autorità cartografica sulla Cina durante il XVIII secolo. D'Anville utilizzò le mappe preparate dai missionari gesuiti e commissionate dall'imperatore Kanyx, che nel 1708-1716 ordinò un rilevamento del paese. Questa carta è la prima rappresentazione cartografica accurata del Tibet disponibile nel mondo occidentale. Per creare le sue carte, egli condusse ricerche rigorose, che svilupparono notevolmente la competenza tecnica della cartografia durante la sua vita. Il suo stile era anche più semplice e meno decorato di quello di molti suoi predecessori. Fu ampiamente adottato dai suoi contemporanei e successori. Figlio di un sarto, D'Anville dimostrò fin da giovane una certa abilità cartografica; la sua prima mappa, della Grecia antica, fu pubblicata quando aveva solo quindici anni. A ventidue anni fu nominato uno dei géographes ordinaire de roi del re. Fu il tutore del giovane Luigi XV mentre era al servizio della Corona. D'Anville disapprovava la mera copiatura di elementi da altre carte, questo lo portò ad accettare spazi vuoti per aree sconosciute e a rifiutare nomi non supportati da altre fonti. L'approccio storico di D'Anville alla cartografia si tradusse in mappe magnificamente dettagliate, ma moderne e accademiche. Ad esempio, la sua carta dell'Italia del 1743 migliorava tutte le carte precedenti e includeva una memoria che illustrava le sue ricerche e innovazioni. Il geografo si specializzò anche nella geografia storica antica. D'Anville è noto soprattutto per alcune mappe, tra cui quella della Cina, pubblicata per la prima volta nel 1735 e poi allegata alla storia di quel Paese di Du Halde (L'Aia, 1737). La sua mappa dell'Africa (1749) è stata utilizzata fino al XIX secolo. Ottimo esemplare privo di difetti degni di nota

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