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CELLARIUS ANDREA/SCHENK PETRUS/VALK GERARDUM

Hypothesis Ptolemaica sive communis planetarum motus per eccentricos et epicyclos demonstrans.
Data: Amsterdam,1708
cod 3311
Materia: astronomia
1.000,00 €
Incisione in rame, coloritura parzialmente antica, mm 450x535, numerata 14. Illustra la teoria tolemaica dell’universo con il moto dei pianeti mostrando la Terra come centro dell'universo e i moti planetari in orbite eccentriche ed epicicliche. Tratta dal più celebre atlante celeste mai pubblicato, “Atlas Coelestis Seu Harmonia Macrocosmica…" di Cellarius, pubblicato in prima edizione da Janssonius nel 1660, senza la numerazione delle tavole in basso a destra e ristampato dagli editori Valk e Schenk a inizio XVIII secolo. La “Harmonia” fu dapprima pubblicata come volume di supplemento del Atlas Novus di Janssonius. L'opera espone graficamente in 29 tavole, le varie teorie sull'universo di Tolomeo, Tycho Brahe, Copernico, riproduce fasi lunari orbite di pianeti e le costellazioni della volta celeste. Bell’esemplare con buoni margini, con rinforzi all’estremità della piega centrale: motivi ornamentali esterni in coloritura posteriore. Andrea Cellario nacque nel 1596 a Neuhausen, e fu educato a Heidelberg. All'inizio del XVII secolo emigrò in Olanda e nel 1637 si trasferì a Hoorn, dove divenne rettore della Scuola Latina. L'opera più nota di Cellarius è la sua Harmonia Macrocosmica, pubblicata per la prima volta nel 1660 da Jan Jansson, come supplemento all'Atlas Novus di Jansson. L'opera consiste in una serie di carte celesti iniziate da Cellarius nel 1647 e destinate a far parte di un trattato in due volumi sulla cosmografia, che non fu mai pubblicato. Potter: "The highpoint of celestial atlas production and the volume that ranks with Blaeu's Atlas Maior". Le carte di Cellarius sono le più ricercate tra le carte celesti, in quanto fondono le suggestive immagini dell'epoca d'oro della cartografia olandese con le conoscenze scientifiche contemporanee. Il presente esemplare proviene dall'edizione Valk & Schenk dell'atlante di Cellarius, invariata rispetto all'edizione del 1661. Le edizioni del 1660 e del 1661 si distinguono per l'inserimento di un numero di lastra nell'angolo inferiore destro dell'edizione del 1661. L'edizione Valk & Schenk si distingue per l'aggiunta del nome dello stampatore (Valk & Schenk) nei titoli delle carte. Warner, The Sky Explored, pp 53-54.

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