Incisione su rame, montata su tela e divisa in 32 stacchi, mm 960x1300; raffigura l'Italia settentrionale fra Domodossola, Vipiteno, Istria a nord; Lucca e Pesaro a sud, il Piemonte è appena accennato, la Liguria di Ponente è omessa. Essa mostra l'orografia col tratteggio ed indica le capitali di stato, capoluoghi di provincia e di distretto, i comuni, ecc., le piazze forti, le strade postali e grandi strade, le strade di secondo ordine, fiumi e canali e la loro navigabilità, distanza in ore di marcia e miglia, miglia di navigazione ponti e passaggi sui corsi d'acqua, ecc. La carta è completata, fuori quadro, dalla rappresentazione puramente dimostrativa della rete stradale. E' sussidiata da una cartina generale d'Italia e della Dalmazia a scale minori, inserite nell’angolo inferiore destro. Contiene notizie circa la navigazione dei laghi e dei fiumi, le strade e le marce, un quadro dei dipartimenti e relativa popolazione, ecc., in base ai migliori materiali posseduti dal Deposito, come avvertito in una nota. Marinelli, Saggio, n. 1445; Coll. Bianconi n. 19; Incisione in rame, colorata d’epoca, mm 468x585. Non comune carta del Regno d’Italia, stampata rielaborando la lastra già usata per la precedente carta della Repubblica Cisalpina del 1798, titolata "Charte von Cisalpinien". Nel 1806 fu poi ripubblicata col titolo "Carte von den Italienischen Republik". Queste tre carte, graficamente del tutto simili, tranne variazioni dei confini, sono tutte piuttosto rare tenuto conto della brevità del periodo storico a cui sono dedicate. Molto ben conservata. Lievi tracce di sporco superficiale, piccoli aloni e qualche pieghetta. Bibl: Davoli-Sanfelici, 2005: n. 10; La cartografia italiana in età napoleonica, 2022, pag. 140, scheda 51