CAPOGROSSI (1900- 1972)
In hoc signo n. 5
Data: Venezia,Cavallino,1970
1.000,00 €
Litografia, cm 20x31 immagine, cm 48x64 foglio. Firma dell’autore e tiratura numerata a matita in basso, esemplare N°28/75. Ottimo esemplare.
Nel complesso profilo di un maestro del Novecento, quello di Giuseppe Capogrossi, alla fine degli anni Quaranta - inizio degli anni Cinquanta, entra un nuovo paradigma artistico, l’invenzione di un segno iconico antinaturalistico, chiamato in molti modi, pettine, rebbio, forchettone. Il segno viene sganciato dal segno iconologico. La carriera dell’artista sarà caratterizzata fino alla morte dalla ripetizione alchemica di questo segno ancestrale a cui l’artista non vuole associare nessun significato e che come un modulo, soprattutto nero su bianco diventa più importante di qualsiasi altra immagine: un segno grafico ripetitivo, elementare e primario, fortemente comunicativo, associato a campiture di colore piatto, mai materico.
Molte opere della sua fase figurativa verranno distrutte e quindi rinnegate. Bibliografia: Von Hase-Schmundt, U., Capogrossi. Das Graphische Werk,1982 p. 94.
Torna Indietro