BARNI ROBERTO
Passi sull’ Europa.
Data: 2000 circa
Cod 6099
Soggetto: Passi sull’ Europa.
600,00 €
Tecnica mista: litografia e carborundum su carta sicas fatta a mano. Cm 80x56 su foglio cm 100x71. Firma dell’Artista a matita in basso. Esemplare fuori numerazione H.C. Ottimo esemplare. Prima decade anni 2000
Raffigura uomini in movimento che non si incontrano, anzi si dirigono singolarmente sugli stati europei, a suggerire come la comunicazione si stia sempre più smarrendo per mancanza di autostima e fiducia in se stessi e negli altri. La comunicazione, il relazionarsi che dovrebbe essere l’aspetto più importante poiché permette il confronto, l’arricchimento, talvolta spaventa e spiazza poiché entra in gioco l’altro che spesso non si conosce. Il mettersi in marcia potrebbe essere visto anche quale bisogno di ritrovare sé stessi provando a mettersi in gioco aprendosi agli altri.
L’uomo si manifesta nelle composizioni di Barni tramite diversi personaggi, che traggono riferimento dalla mitologia e dalla letteratura cavalleresca, tutti rappresentati in uno stato di lotta continua, a simboleggiare la perenne condizione di contrasto con le vicissitudini che attanagliano la società. È un’ironia fredda quella di Barni, che afferma “l’eroe si è armato per dar da mangiare alle oche, non è lì per evocare guerre sanguinose o terribili assedi, ma piuttosto rappresentare l’unica vera forma di audacia, ovvero la salvaguardia dell’intima quotidianità”.
Roberto Barni è un pittore e scultore toscano annoverato tra gli esponenti del movimento Pittura colta, teorizzato dal critico Italo Mussa negli anni Ottanta. Nasce a Pistoia nel 1939. Nel 1959 inizia a dipingere i primi quadri astratti, usando legno, ferro, carta di giornale. Al 1960 risalgono le sue prime esposizioni per lo più legate ad una figurazione di ambito Pop all'interno della denominata Scuola di Pistoia. Nel 1962 espone il suo Necrologio. A Roma conosce Cesare Vivaldi, il quale lo invita a partecipare alla mostra Revort I - Documenti d'arte Oggettiva in Europa, a Palermo nel 1965.
In questo periodo Roberto Barni si interessa ad un tipo di esperienza minimalista - concettuale che verrà poi superata quando con un'opera simbolica, Resurrezione del 1972 (10 anni dopo aver esposto il suo necrologio) ritorna alla storia e alla pittura. In Europa partecipa alla Biennale di Venezia come scultore nel 1988, e alla Biennale di Scultura di Montecarlo. In questo periodo Roberto Barni comincia a dedicarsi sempre di più alla scultura e realizza le opere: Atto muto, Filastrocca, Vacina, Opposte Vedute. Nel 1997 espone al Palazzo Fabbroni e al Museo di Belle Arti di Budapest, nel 1999 al Museo di Belle Arti di Reims. Al 2000 risale la collettiva Fermentazioni con Antonino Bove, Giuseppe Chiari, Omar Galliani e Marco Nereo Rotelli presso il Palazzo Ducale di Lucca. Dal 1999 al 2000 realizza diverse sculture, tra cui Continuo per la collezione di Daniel Spoerri a Seggiano e La grande Vacina per il Museo Pecci di Prato.
Attualmente Roberto Barni vive e lavora a Firenze, continuando ad esporre in Italia e nel resto del mondo.
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