In 4°(mm 210x160), cc. nn. 28 compresi le tavole dei capitoli e colophon, pagg. 635, (1bianca) con frontespizio calcografico e 21 magnifiche tavole sempre in rame a piena pagina stampate nel testo e fuori testo (di cui 8 duplicate). L’incisione al frontespizio riporta una bella vignetta con scena di un violinista che suona con gli animali che accorrono alla musica, fregio architettonico con vari simboli venatori, in basso altra vignetta raffigura Cernummus “colui che ha la cima del cranio come un cervo”, che era la divinità zoomorfa più importante del pantheon celtico, signore degli animali, alleato e protettore degli uomini valorosi. Il cervo evocava longevità e abbondanza. Era riprodotto sui talismani apotropaici in osso e corna indossati in battaglia e durante le battute. Firmato in lastra in basso N. Perrey. Dopo la dedica vi sono le pagine delle cose più notabili e l’imprimatur. Piena pergamena rigida coeva riadattata con titolo manoscritto al dorso. Seconda edizione, ampliata. La serie di tavole (attribuibili a Nicolas Perrey, che ne firma il titolo), raffigurano scene di inseguimento e cattura di animali di ogni sorta: uccelli, pesci, leoni, elefanti, etc. L’impianto delle lastre è del tutto nuovo e sostituisce le 7 illustrazioni xilografiche della prima edizione del 1621. Le incisioni furono riutilizzate nel 1630, anche se la tav. sulla potatura e aratura (p. 471) sarà omessa nell’edizione successiva. Oltre all’ampliamento dei primi quattro libri, la seconda edizione è accompagnata per la prima volta da un quinto libro “della villa e i suoi piaceri”, sulla gestione delle tenute agricole. Il primo libro tratta dei cani e del cavallo, sue malattie e terapie; il secondo, delle caccie dei cervi, cinghiale, volpe, lupo, orsi, elefanti, leone, tigre, leocorno, pardo, camelo e dromedario; il terzo libro tratta della caccia di cigno, pavone, fagiani, quaglie, frosone, merla, gufo ed uccelli in genere; il quarto tratta de’ pesci. Le copie di questa opera sembrano esistere in tre stati: con dedica di quattro pagine al principe Maurizio di Savoia, datata 20 maggio, come la nostra; con dedica di due pagine a Fabrizio Caraffa, duca d’Andria; e senza dedica. Bell’esemplare che presenta alcune pagg. arrossate saltuariamente, internamente un po’ ondulato e stretto alla cucitura. Pergamena con lievi tracce d’uso. Ceresoli 441; Re III 273; Lastri 103; Gamba 2061; Choix 208; B. IN. G. 1596; Brunet IV 1090: “assez recerchè”. Westwood & Satchell note that ‘in some copies the title-page is undated and the last page blank’: this is most likely the case in all copies, the comment perhaps arising from difficulty finding the imprint (located beneath the imprimatur on the last preliminary leaf).