BECCARIA CESARE

Dei Delitti e delle Pene. Edizione sesta, di nuovo corretta ed accresciuta del Trattato de Tormentis, e delle meditazioni sopra la Felicità
Data: Lucca,1767
Cod 0365
600,00 €
In 8°(mm 190x130); pagg. 336, alle pag. 190 e 196 fregi silografici con colomba con scettro e palma. Legatura coeva in mezza pelle, titolo impresso in oro al dorso con filetti e fregi. Note esplicative a piè pag. Ottima e rara edizione, probabilmente successiva alla sesta di Parigi 1766, quando il libro venne incluso nell'indice dei libri proibiti a causa della sua distinzione tra reato e peccato. Ricordando uno dei molti precetti contenuti in quest’opera, il Beccaria delinea un "teorema generale" per determinare l'utilità di una pena: "perché ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi". Seguono il testo di Beccaria altre opere, tra cui “Risposta ad uno scritto che s’intitola Note ed Osservazioni sul libro Dei delitti e delle Pene”, ” “De tormentis”, anonimo ma da attribuire a S. Venturini, “Meditazioni sulla felicità” di Pietro Verri. Nel testo della “Risposta” contro il Facchinei (pp. 191-275) i rimandi alle pagine dei Delitti sono aggiornati; non fu necessario allegare in fine un ''Avvertimento''. Bell’esemplare a cui manca l’antiporta. Firpo n.10, pp.473-476. Firpo, Beccaria, n. 13. (PMM): “One of the most influential books in the whole history of criminology (…whose) impact on the reform of criminal justice can hardly be exagerated”

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