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BRILLAT-SAVARIN JEAN ANTHELME

Physiologie du Gout, ou Méditations de Gastronomie Transcendante; ouvrage théorique, historique et à l'ordre du jour, dédié aux gastronomes parisiens. Troisième édition.
Data: Paris, Paris, A. Sautelet (et) Alexandre Mesnier, ,1829
Materia: gastronomia
750,00 €
2 voll. in 8°(mm 215x130). Pagg. (4), 410; (4), 432. Elegante mezza pelle di vitello coeva con piatti e tagli marmorizzati, dorso a nervi titolo impresso in oro e impressioni a secco e in nero agli scomparti, fregi dorati. Prima edizione illustrata da due litografie fuori testo di Henry Monnier. Brillat – Savarin intellettuale e gastronomo (aveva studiato legge e fu magistrato, diplomatico e musicista, insignito della Legion d’Onore) si dedica inizialmente a scritti di carattere giuridico – economico, ma solo successivamente avrà la sua notorietà grazie alla pubblicazione della “ Physiologie du Gout”, che viene pubblicata un anno prima della sua morte. L’opera alterna riflessioni sui cinque sensi, descrizioni e aneddoti, digressioni filosofiche e di costume, annotazioni scientifiche; Brillat- Savarin si ispira per le meditazioni, a maestri quali Voltaire, Rousseau, Fenelon, Buffon, Cochin e d'Aguesseau. Il linguaggio che l’autore sceglie è spontaneo, ricco di massime e proverbi vecchi come l’umanità, mescola umorismo e impertinenza, insolenza e derisione; come modernista, egli usa tutti gli stilemi letterari, e quando quelli francesi non sembrano bastare, non esita mai a prendere in prestito una parola, come il sorso inglese drink. Si tratta di un caposaldo teorico della cucina borghese, che eserciterà una straordinaria influenza sulla letteratura culinaria futura; i suoi importanti scritti, analizzati anche dopo la morte dell’autore, saranno annoverati tra i classici. Aprono l’opera 20 venti divertenti aforismi incentrati sull’arte della gastronomia: “Gli animali si nutrono; l'uomo mangia”; “Solo l'uomo dispirito sa come mangiare”; “Dimmi cosa mangi, ti dirò chi sei“; “La scoperta di un piatto fa la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella”; “Un dessert senza formaggio è come una bella donna a cui manca un occhio” ed altri. Impareggiabile «homme d'esprit», secondo la definizione di Balzac, Brillat-Savarin del cibo non coglie tanto l'aspetto edonistico ma soprattutto quello sociale ed è questo che rende la sua opera così moderna. Il critico letterario Roland Barthes omaggia l’A. dicendo: Il libro di Brillat Savarin è dall’inizio alla fine “propriamente umano” poichè è il desiderio che distingue l’uomo. All’autore è stato dedicato nel 1930 il formaggio Brillat Savarin. Bell’esemplare in elegante legatura. Ottimo stato di conservazione, minime fioriture tipiche della carta. Vicaire 117:“Nel considerare i piaceri della tavola sotto i più diversi aspetti, m'ero reso conto da tempo che in questo campo c'era da fare qualcosa di meglio di un semplice libro di cucina, e che molto si poteva dire su funzioni così essenziali, così continue e che influiscono così direttamente sulla salute, sulla felicità e persino sugli affari. Una volta stabilita quest'idea madre, tutto il resto è venuto da sé: mi sono guardato intorno, ho preso appunti, e spesso, in mezzo ai più sontuosi banchetti, il piacere di osservare mi ha salvato dalla noia conviviale. Certo, per tener fede agli impegni che m'ero prefisso, ho dovuto improvvisarmi fisico, chimico, fisiologo e persino, in una certa misura, erudito”.

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