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MERLIN COCAI

La moschea…tradotta in sestine italiane e in quattro canti divisa
Data: Bologna,Parmeggiani e Gamberoni,1826
Cod 2979
Soggetto: Letteratura greca
180,00 €
In 8° (mm 204x125); pagg. 83 Elegant mezza pergamena coeva con dorso a cinque nervi e ricchi fregi in oro, titolo su tassello in pelle nocciola, piatti in cartone decorato. Teofilo Folengo alias Merlin Cocai figlio di un notaio mantovano e ottavo di nove fratelli, il cui nome di battesimo era Gerolamo, nacque a Mantova nel 1491 – 1544. Insieme ad altri dei suoi fratelli venne avviato alla vita religiosa sin dal 1508, assumendo il nome di Teofilo. Visse in diversi conventi del Veneto fino al 1524. Folengo coltivò assiduamente il genere maccheronico-goliardico, che aveva all’epoca largo seguito nella cultura veneta. Attraverso un linguaggio personalissimo che è un impasto tra forme del latino classico e lessico dialettale, questo originale scrittore riuscì a dare un ritratto assolutamente anticonvenzionale della realtà sociale del suo tempo. Il lavoro più importante che ricordiamo: l’Opus maccaronicum o Maccheronee, una raccolta in quattro redazioni piuttosto diverse tra loro (1517; 1521; 1539-40; 1552 postuma); contiene: Zanitonella, narrazione dell’amore non corrisposto di Zani per Tonella; la nostra Moscheide o Moschea, poema eroicomico sulla guerra tra le mosche e le formiche; una serie di epigrammi; il Baldus, poema in esametri sulle avventure di Baldo, discendente di Rinaldo. Quest’ultima opera ebbe un’influenza sull’opera di Rabelais. Bell’esemplare con minime fioriture della carta internamente.

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