Incisione in rame, 4 grandi fogli, ognuno mm 650x480 alla battuta, mentre l’inciso è mm 595x435 circa. I fogli si possono unire mantenendo una disposizione geografica. Sono relativi ad Abruzzo e Terra di Lavoro, Puglia e Basilicata, Terra d'Otranto, Calabria. Privi di scala grafica, eseguiti in proiezione di Cassini. Edizione in scala ridotta, da parte dell’editore viennese Artaria, del celeberrimo Atlante Geografico del Regno di Napoli compito e rettificato sotto i felici auspicj di Giuseppe Napoleone I, che Rizzi Zannoni (1736-1814) pubblicò in 31 fogli, dal 1788 al 1812 a Napoli, durante 24 anni, intercorsi tra l’incisione del primo foglio relativo alla punta meridionale della Calabria con lo stretto di Messina e quella dell’ultimo foglio contenente la Basilicata. I continui dubbi sulle coordinate, difficoltà e ripensamenti diedero infatti non poche difficoltà al Rizzi Zannoni. La carta del Regno di Napoli costituiva, dopo quella della Francia, della quale adottò la stessa proiezione (Cassini), la più grossa impresa cartografica dell’epoca ma a differenza della carta francese, questa napoletana era redatta però da un solo uomo. L’Atlante geografico fu aggiornato a partire dagli anni ‘30 dell’Ottocento con l’inserimento delle nuove arterie e delle ferrovie. Bell’esemplare in barbe, ben inchiostrato, su carta forte, minime fioriture marginali e lieve saltuario sporco superficiale. Macchia nel mare nel golfo di Taranto. Almagià: L’Italia del cavaliere Rizzi Zannoni, pagg. 102.