Incisione in rame, mm 498x770. Grande e rara pianta entro cornice architettonica, firmata in basso a destra “M.L.Iolivet Archit:fecit del:et Sculp”. Al centro, sopra al titolo vi sono 136 rimandi e la dedica a Carlo Edoardo di Svezia ed il blasone. Ottimo esemplare, molto fresco, con margine destro ed inferiore irregolarmente tagliati sul filo della lastra e rimarginati posteriormente. Disegnata ed incisa da Morise Lewes Jolivet ed edita dal noto editore francese, napoletano di adozione, Jean Gravier. Da quanto riportato da Pane e Valerio nel loro volume, è probabile che questi "abbiano realmente affrontato per primi il compito di redigere, entro i consueti limiti topografici ormai canonizzati di Mergellina e del ponte della Maddalena, una nuova mappa della città a metà del secolo XVIII. A questa ipotesi indurrebbe anche l'espressione usata dall'editore, che non avrebbe indicato l'opera come "formata a spese" sue se ciò non avesse effettivamente comportato un onere ben superiore a quello sia pure non lieve della incisione, stampa, e distribuzione. Ben 136 riferimenti topografici, l'adozione di un tratteggio uniforme per individuare i blocchi edilizi, lo studio di una embrionale simbologia per la differenziazione delle diverse colture, la larga adozione del pettine (usato in mare in appoggio ad una riga dentellata, per produrre un effetto di ondulazione.),.ne fanno un prodotto già moderno". Pane-Valerio "La città di Napoli tra vedutismo e cartografia Piante e vedute dal XV al XIX secolo", p. 237.